Costituzione di una società commerciale in India

Posted by Written by Archana Rao Reading Time: 8 minutes

In India, la creazione di una società commerciale prevede diversi passaggi. Il successo e la redditività dipendono in modo significativo dalla comprensione delle procedure internazionali e della struttura burocratica del Paese da parte dell’importatore/esportatore. I potenziali investitori devono conoscere approfonditamente gli accordi e le politiche commerciali estere, e questo può richiedere molto tempo, ma è fondamentale per la redditività e il successo a lungo termine delle attività di import-export in India.


L’India si sta rapidamente affermando come potenza commerciale a livello globale, grazie ad abbondanti risorse naturali e ad un ampio bacino di manodopera qualificata. Consapevoli dell’importanza di esportazioni consistenti per la crescita economica complessiva e la riduzione della povertà, le autorità di regolamentazione indiane hanno intrapreso una significativa attività di riorganizzazione industriale e di riforme strutturali.

Di conseguenza, la crescita trainata dalle esportazioni sta spingendo le dinamiche commerciali dell’India, contribuendo in modo significativo alla crescita dell’economia. Pertanto, le opportunità di import-export hanno raggiunto livelli senza precedenti, rendendo l’avvio di un’attività commerciale in India più accessibile che mai. Inoltre, l’India intende ampliare l’accesso commerciale a mercati ricchi e in rapida crescita per espandere la sua esposizione commerciale. A tal fine, negli ultimi anni sono entrati in vigore e sono ancora in fase di negoziazione diversi accordi di libero scambio.

Fase 1: Costituzione di un’entità commerciale

Il primo passo per la costituzione di una società di import-export in India è quello di aprire un conto bancario. Come richiesto dal Governo indiano, un’entità deve aprire un conto corrente presso una banca autorizzata all’interno del Paese per il cambio di valuta estera.

Un’attività commerciale può essere svolta da qualsiasi tipo di organizzazione, ad esempio da ditta individuale, partnership, partnership a responsabilità limitata (LLP), società a responsabilità limitata, ecc.

I documenti generalmente richiesti per la costituzione sono:

  • Certificato di firma digitale (Digital signature certificate – DSC)
  • Numero di identificazione del partner designato (Designated Partner Identification Number – DPIN), Numero di identificazione del direttore (Director Identification Number – DIN), ecc.
  • Nome commerciale originale (diverso da quelli esistenti) e logo aziendale.
  • Documento d’identità del titolare (ad es. carta d’identità, passaporto, patente di guida)
  • Attestazione dell’indirizzo di residenza del titolare (ad es. estratto conto bancario, bolletta dell’energia elettrica, bolletta del telefono, non più vecchia di due mesi)
  • Prova dell’indirizzo ufficiale dell’entità legale intestata al titolare (ad es. bolletta dell’elettricità, bolletta del telefono, bolletta del gas, non più vecchia di due mesi)
  • Certificato di non opposizione (No Objection Certificate – NOC) del proprietario dei locali che verranno utilizzati come sede ufficiale
  • Numero di conto permanente (Permanent Account no. – PAN) e carta Aadhar
  • Consenso scritto dei soci o degli amministratori designati, ad agire come tali nell’ambito dell’entità giuridica

La documentazione richiesta per la costituzione dipende dal tipo di entità. Ad esempio, una ditta individuale non richiederà un DPIN, diversamente da una LLP.

Creazione di una LLP

In base a quanto previsto dal Ministero degli Affari Societari (Ministry of Corporate Affairs – MCA), per la registrazione di una nuova società è necessario:

  • Registrarsi sul sito del MCA, dedicato ai servizi LLP.
  • Compilare il modulo di registrazione.
  • Caricare il certificato di firma digitale.

Una volta completata la registrazione, il sistema invierà un messaggio al richiedente che si è registrato con successo.

Ottenimento del Numero di identificazione dei partner di riferimento (DPIN)

Certificato di firma digitale (DSC)

  • Il o i partner di riferimento della LLP, le cui firme devono essere apposte sui moduli elettronici, devono ottenere un DSC di classe 2 o 3 da una agenzia di certificazione autorizzata.

Registrazione di marchi/brand o brevetti

La registrazione del marchio serve a proteggere in modo proattivo le proprie creazioni dall’utilizzo non autorizzato. In caso di violazione, i proprietari hanno il diritto legale di agire. In India, la registrazione dei marchi è di competenza del Controllore Generale dei Brevetti, Modelli e Marchi (Controller General of Patents, Designs, and Trademarks – Office of the Registrar of Trademarks), sotto il Ministero dell’Industria e del Commercio del Governo dell’India.

Sia la registrazione di marchi che quella dei brevetti possono essere ottenute presentando le relative domande di registrazione e pagando la tassa prevista. Una volta approvata la domanda, l’attività può essere svolta con il nome registrato.

Certificato ISO 9001

Per ottenere un certificato ISO 9001, l’azienda deve seguire tutte le norme e i regolamenti previsti dalla norma ISO 9001. Le aziende hanno il diritto e la facoltà di ottenere questa certificazione indipendentemente dalle loro dimensioni e dall’ambito di attività. È importante sapere che il certificato ISO 9001 non è obbligatorio. Per soddisfare gli standard normativi, però, alcuni settori potrebbero prevedere l’acquisizione di altre certificazioni ISO.

Il settore o l’ambito di attività può spaziare dai servizi alla produzione. Il certificato ISO 9001 è applicabile a tutte le attività aziendali, dai ristoranti alle aziende manifatturiere, fino alla consulenza, agli enti governativi e altro ancora.

Come ottenere la certificazione ISO?

Il costo della certificazione ISO 9001 è di circa 3.999 INR (circa 48,27 dollari) e per ottenerla è necessario seguire tre passaggi fondamentali:

  1. Presentazione della domanda – Controllare i criteri di ammissibilità e assicurarsi che l’azienda segua gli standard di Gestione dei Sistemi di Qualità (Quality System Management – QSM) stabiliti dalla norma ISO 9001. Inviare la domanda di certificazione.
  2. Valutazione da parte dell’auditor – Le prestazioni di un’azienda vengono verificate da un organismo di certificazione in base all’ultima versione dei requisiti ISO 9001.
  3. Certificazione – Se l’azienda richiedente supera l’audit di cui sopra, l’organismo di certificazione rilascia un certificato ISO 9001. Una volta registrato, il certificato è valido per tre anni.

Fase 3: Registrazioni in base alle leggi fiscali

In India, ogni impresa commerciale è soggetta a imposte sia dirette che indirette. Le imposte dirette sono regolate dalla Legge sull’Imposta sui Redditi (Income Tax Act) del 1961, mentre le imposte indirette si regolano in base al regime dell’imposta su beni e servizi (Goods and Service Tax – GST) e ai dazi doganali.

Gli obblighi in materia di imposte sul reddito, sulla base della Legge del 1961, impongono alle entità commerciali di adempiere alle proprie responsabilità fiscali attraverso l’imposta anticipata, l’imposta dedotta alla fonte (Tax Deducted at Source – TDS), l’imposta riscossa alla fonte (Tax Collected at Source – TCS), l’imposta per autovalutazione, ecc. Le ditte individuali versano le tasse in base alle aliquote, mentre le società di persone, le aziende, ecc. si attengono alle aliquote fisse indicate nella Legge sull’Imposta sui Redditi. Le entità interessate da TDS e TCS devono ottenere un Numero di conto di detrazione e riscossione fiscale (Tax Deduction and Collection Account Number – TAN).

In base alle normative GST, le aziende devono prima ottenere un Numero identificativo per l’imposta sui beni e servizi (Goods and Service Tax Identification Number – GSTIN) in base a determinati limiti di fatturato. La soglia di fatturato per la registrazione GST è di 4 milioni di INR (circa 48.278,8 USD) per i fornitori di beni (esclusi gli Stati specificati) e di 2 milioni di INR (circa 24.139,4 USD) per gli Stati specificati. Per i fornitori di servizi, la soglia è di 2 milioni di INR (circa 24.139,4 USD) (esclusi gli Stati specificati) e di 1 milione di INR (circa 12.069,71 USD) per gli Stati specificati. Prima di procedere con la registrazione GST è fondamentale acquisire il PAN aziendale, poiché la registrazione dipende da quest’ultimo. Inoltre, la registrazione è necessaria per ogni Stato in cui opera l’azienda e, per le imprese che richiedono i vantaggi del Credito d’imposta a monte (Input Tax Credit – ITC), la registrazione è volontaria.

Fase 4: Registrazione e certificato di appartenenza (RCMC)

Dopo aver completato la registrazione iniziale, il passo successivo è iscriversi ad un Agenzia di Promozione delle Esportazioni (Export Promotion Council – EPC) per l’ottenimento di un Certificato di registrazione e adesione (Registration Cum Membership Certificate – RCMC).

L’RCMC è simile a un timbro di autorizzazione che collega l’azienda a una specifica categoria di prodotti. L’RCMC è obbligatorio per qualsiasi azienda che richieda l’autorizzazione all’importazione o all’esportazione nonché per usufruire di vantaggi commerciali e contributi nell’ambito delle politiche commerciali estere.

Attualmente, sotto il controllo amministrativo del Dipartimento del Commercio, ci sono quattordici Consigli per la promozione delle esportazioni. Hanno filiali in tutto il Paese e offrono procedure basate sulle leggi statali. Sono:

  1. Consiglio indiano per la promozione delle esportazioni di ingegneria (EEPC);
  2. Consiglio per la promozione delle esportazioni dell’India (PEPC);
  3. Consiglio per la promozione delle esportazioni di prodotti chimici di base, cosmetici e coloranti (Chemexcil);
  4. Consiglio per la promozione delle esportazioni di prodotti chimici e affini (CAPEXIL);
  5. Consiglio per le esportazioni di cuoio (CLE);
  6. Consiglio per la promozione delle esportazioni di articoli sportivi (SGEPC);
  7. Consiglio per la promozione delle esportazioni di gemme e gioielli (GJEPC);
  8. Consiglio per la promozione delle esportazioni di gommalacca e prodotti forestali (SHEFEXIL);
  9. Consiglio indiano per la promozione delle esportazioni di anacardi (CEPCI);
  10. Consiglio per la promozione delle esportazioni di materie plastiche (PLEXCONCIL);
  11. Consiglio per la promozione delle esportazioni farmaceutiche (PHARMEXCIL);
  12. Consiglio indiano per la promozione delle esportazioni di semi e prodotti oleosi (IOPEPC);
  13. Consiglio per la promozione delle esportazioni di servizi (SEPC);
  14. Consiglio per la promozione delle esportazioni focalizzato sulle Unità orientate al 100% all’esportazione (Export Oriented Units – EOU) e sulle Zone Economiche Speciali.
  15.  (EPCES).

Fase 5: Accordi commerciali

Un’attività commerciale può dare origine a contratti tra le parti coinvolte. Per evitare qualsiasi tipo di controversia futura è importante che il contratto sia in forma scritta, poiché i termini e le condizioni legali del contratto sono vincolanti per entrambe le parti. I contratti commerciali possono essere redatti sotto forma di MoU (Memorandum of Understanding), contratti di vendita, di fornitura, di locazione, assicurativo, finanziario, ecc.

Fase 6: Ulteriori requisiti per un’attività di import-export

  • Registrarsi rispettando i requisiti della Legge sulle MPMI (Legge sulle micro, piccole e medie imprese) o della Legge sugli esercizi commerciali (Shops and Establishment Act), ecc.
  • Ottenere l’autorizzazione per specifiche categorie di attività commerciali come il Codice di Import-export (Import-Export Code – IEC).
  • Come indicato nella Strategia per il commercio internazionale (Foreign Trade Strategy), nel 2023, lo IEC è obbligatorio per l’esportazione/importazione da/verso l’India e viene emesso in forma elettronica (e-IEC) dalla Direzione Generale del Commercio Estero (Directorate General Foreign Trade – DGFT).
  • Ottenere l’autorizzazione secondo quanto previsto dalle leggi ambientali per il trattamento delle merci che possono avere un impatto sull’ambiente, come merci pericolose, sostanze chimiche, ecc.

Documenti obbligatori per l’esportazione/importazione di merci da/verso l’India

(a) Documenti obbligatori richiesti per l’esportazione di merci dall’India:

  1. Polizza di carico/Fattura aerea/Ricevuta trasporto su strada/Ricevuta ferroviaria/Ricevuta postale
  2. Fattura commerciale con Packing List*
  3. Bolla di spedizione/Bolla di esportazione/Bolla postale di esportazione

(b) Documenti obbligatori richiesti per l’importazione di merci in India

  1. Polizza di carico/Ricevuta di trasporto aereo/Ricevuta trasporto su strada/Ricevuta ferroviaria/Ricevuta postale sul modulo CN-22 o CN 23 a seconda dei casi.
  2. Fattura commerciale con elenco degli imballaggi**
  3. Bolla di ingresso

[Nota: *(i) Secondo le circolari CBIC emanate secondo quanto previsto dal Customs Act, 1962 (ii) **Saranno accettate anche fatture commerciali e packing list separate.]

(c) Per l’esportazione o l’importazione di merci o categorie di merci specifiche, soggette a restrizioni/condizioni politiche o che richiedono un certificato di non opposizione (NOC) o conformità specifiche del prodotto in base a qualsiasi legge, l’autorità di regolamentazione può richiedere documenti aggiuntivi ai fini dell’esportazione o dell’importazione.

  1. d) In casi specifici di esportazione o importazione, l’autorità di regolamentazione interessata può richiedere, per via elettronica o scritta, documenti o informazioni supplementari, se ritenuti necessari per garantire la conformità legale.

Inoltre, la politica commerciale estera dell’India 2023 ha introdotto un sistema a sportello unico per l’esportazione di prodotti agricoli deperibili, gestito dall’Autorità per lo sviluppo delle esportazioni di prodotti agricoli e alimentari trattati (Agricultural and Processed Food Products Export Development Authority – APEDA).

LEGGI: Procedure di importazione ed esportazione in India

Fase 7: Certificati di origine

Il Certificato di Origine (CO) è fondamentale per verificare la legalità e lo stato doganale delle merci esportate/importate. Esso identifica il Paese di produzione e altri dettagli rilevanti del prodotto.

Per usufruire dei vantaggi preferenziali previsti da tutti gli accordi/contratti commerciali preferenziali, gli esportatori indiani devono ottenere un CO dalle agenzie indiane autorizzate. La richiesta del CO può essere effettuata online sulla Piattaforma Digitale Comune per il rilascio del CO della DGFT sotto il Dipartimento del Commercio (https://coo.dgft.gov.in/)

I CO vengono trasmessi online e su ogni e-CO sono disponibili un numero univoco (Unique Document Identification Number – UDIN), e un codice QR per la convalida e l’autenticazione da parte delle agenzie utilizzatrici.

Tipi di certificati di origine

  1. Certificato di origine non preferenziale: questo tipo di certificato indica che le merci esportate/importate non ricevono un trattamento tariffario preferenziale e ad esse si applicano dazi standard.
  2. Certificato di origine preferenziale: questo tipo di certificato riguarda le merci che possono beneficiare di un trattamento tariffario preferenziale, che può comportare tariffe ridotte o esenzioni tariffarie complete. È il risultato di accordi commerciali tra le nazioni e le associazioni di categoria regionali, che consentono un trattamento speciale per le merci scambiate tra di loro.

L’autorità competente per la verifica dell’attività di export (Export Inspection Council – EIC) è autorizzato all’emissione di certificati di origine, sia preferenziali che non preferenziali.

Gli uffici EIC rilasciano certificati di origine preferenziali per i prodotti provenienti dall’India nell’ambito dei seguenti accordi commerciali preferenziali:

  1. Regimi tariffari preferenziali
  2. Sistema preferenziale standardizzato (SPG)
  3. Sistema globale di commercio preferenziale (GSTP)
  4. Accordo commerciale Asia-Pacifico (APTA)
  5. Area di libero scambio dell’Asia meridionale (SAFTA)
  6. Accordo commerciale preferenziale SAARC (SAPTA)
  7. Accordo di libero scambio India-Sri Lanka (ISFTA)
  8. Accordo commerciale preferenziale India-Afghanistan (IAPTA)
  9. Accordo di libero scambio India-Thailandia (ITFTA)
  10. Accordo di cooperazione economica globale India-Singapore (CECA)
  11. Accordo commerciale preferenziale India-Cile (ICPTA)
  12. Accordo commerciale preferenziale MERCOSUR con l’India (IMPTA)
  13. Accordo di partenariato economico globale India-Corea (IKCEPA)
  14. Accordo di libero scambio ASEAN-India (AIFTA)
  15. Accordo di cooperazione economica globale India-Malesia (IMCECA)
  16. Accordo di partenariato economico globale India-Giappone (IJCEPA)
  17. Accordo globale di cooperazione e partenariato economico India-Mauritius (IMCECPA)
  18. Accordo di partenariato economico globale India-Emirati Arabi Uniti (CEPA India-Emirati Arabi Uniti)

(1 dollaro USA = 82,85 INR)