Imposta su Beni e Servizi in India: cinque luoghi comuni da chiarire
A cura dell’Italian Desk di Dezan Shira & Associates
L’Imposta su Beni e Servizi (Goods and Services Tax, GST), dibattuta da almeno sedici anni e oggetto di disaccordo tra i partiti politici, ha fatto un decisivo passo in avanti. La sua entrata in vigore è considerata una delle riforme più significative da quando il Paese ha intrapreso il percorso di liberalizzazioni e promette di unificare quello che fino ad oggi rimane un mercato segmentato. Se da un lato il governo di Modi sottolinea gli effetti positivi della GST, dall’altro sussistono ancora aspetti controversi che alimentano luoghi comuni e fraintendimenti.
Questo articolo riporta cinque luoghi comuni relativi all’introduzione della GST, approfondendo ciascuno dei diversi aspetti grazie alla supporto di esperti del settore.
1) L’introduzione dell’Imposta sul Beni e Servizi comporterà un abbattimento dei costi di adeguamento alle normative.
Cosa comporta davvero la GST: L’Input Tax Credit (ITC) è un elemento importante della GST poiché costituisce un meccanismo che impedisce l’incremento dei prezzi a causa delle imposte a cascata. Nonostante questo sistema abbia come obiettivo la riduzione dei costi di produzione, può essere considerato un incubo burocratico per molti imprenditori ed investitori.
Infatti, la procedura di richiesta dell’Input Tax Credit è particolarmente lunga e complessa: le aziende che operano in più Stati dell’India sono tenute a registrarsi in ogni Stato per avvalersi dei benefici dell’ITC. Tuttavia, è necessaria una registrazione in ogni Stato in cui si opera. Pertanto, la registrazione in ogni Stato significa comprendere e rispettare le regole ITC di ciascuna giurisdizione, effettuare pagamenti in ogni singolo Stato, con conseguente maggiore onere di burocratico e adeguamento alle normative.
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2) L’imposta inciderà su tutte le imposte indirette.
Cosa comporta davvero la GST: Per determinati prodotti e servizi, la GST non incorpora tutte le imposte indirette. Pertanto, alcuni prelievi sono mantenuti fuori dalla sua competenza.
Questi includono il dazio doganale, il dazio compensativo, l’accisa sui prodotti del tabacco, i dazi sull’esportazione, le imposte sui prodotti petroliferi, le imposte sull’elettricità e l’accisa statale sui liquori.
3) Non c’è “effetto cascata” con l’introduzione dell’Imposta su Beni e Servizi.
Cosa comporta davvero la GST: L’“effetto cascata” in termini di tassazione si riferisce al concetto di doppia imposizione. Nonostante la GST riduca notevolmente l’effetto cascata delle imposte, non lo elimina completamente.
Come discusso nel precedente punto, l’imposta non include del tutto le altre imposte indirette. Pertanto, per determinati beni resta in vigore il processo di doppia imposizione.
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4) Le società con fatturato annuo inferiore a USD 31.320 (Rs 2 milioni) possono non conformarsi con l’introduzione dell’imposta.
Cosa comporta davvero la GST: Questa disposizione speciale per le piccole imprese è strettamente definita.
Essa non include:
- Le piccole imprese coinvolte in transazioni (taxable supply) con altri Stati devono registrarsi. Queste transazioni non sono limitate solo alla vendita di prodotti tangibili, ma includono ogni scambio economico dal valore intrinseco determinato, come la fornitura di servizi;
- I soggetti quali piccoli espositori o imprese temporanee;
- Le piccole imprese gestite da persone non residenti;
- I soggetti tenuti a detrarre o riscattare l’imposta alla fonte;
- I soggetti tenuti a pagare attraverso il meccanismo dell’inversione contabile (reverse change).
Di conseguenza, tutte le imprese e i soggetti sopracitati, pur avendo un fatturato inferiore a USD 31.320 (Rs 2 milioni), sono soggetti alla GST.
5) Il meccanismo della GST semplifica la procedura fiscale, riduce i costi di adeguamento alle normative per le piccole imprese e aiuta a migliorare l’ambiente imprenditoriale nel Paese.
Cosa comporta davvero la GST: I vantaggi per le imprese che hanno un fatturato annuo finanziario inferiore a USD 117.859 (Rs 7.5 milioni) sono molto limitati.
Il regime della GST:
- Non consente al suo beneficiario di svolgere attività interstatali.
- Non consente il credito sulle transazioni business-to-business (B2B). Ciò significa che un acquirente che effettua acquisti dal beneficiario non otterrà alcun credito per l’imposta versata sul prodotto acquistato.
- Non è applicabile ai fornitori che forniscono beni tramite il commercio elettronico.
- Non consente ai beneficiari di recuperare le imposte dai loro acquirenti. Di conseguenza, il beneficiario deve sopportare l’onere fiscale per conto proprio.
Infine, è presente una ammenda significativa per i contribuenti nell’ambito di questo regime, nei casi non siano idonei o se l’autorizzazione concessa in precedenza sia stata erroneamente deliberata.
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