Settori alla ribalta: l’energia solare in India
A cura dell’Italian Desk di Dezan Shira & Associates
In tutto il mondo l’atteggiamento verso le fonti di energia rinnovabile e’ cambiato, specialmente dopo il consenso internazionale che ha suscitato l’Accordo di Parigi, adottato in tempo record. Il 5 ottobre 2016, 79 Paesi (tra cui l’India) avevano firmato la storica Convenzione sul clima. Avendo superato la soglia richiesta per la ratifica, l’Accordo di Parigi è entrato in vigore il 4 novembre 2016.
Oltre ad essere a favore del contrasto del cambiamento climatico, l’India si e’ messa in scia con altri Paesi attingendo da un numero maggiore di fonti energetiche rinnovabili. Grazie al governo attuale, il Paese si è dato degli obiettivi ambiziosi per la produzione di energia pulita fornendo incentivi agli investitori e apportando cambiamenti normativi. Questo articolo tratterà il rapido aumento della capacità produttiva degli impianti solari in India, la prospettiva degli investimenti nel settore e infine le sfide che devono essere affrontate.
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Infrastrutture per l’energia solare in India
L’atteggiamento dell’India a favore delle fonti di energia rinnovabili è evidente nel report “Trend globali nell’investimento sull’energia rinnovabile 2016” curato dall’Environment Program delle Nazioni Unite (UNEP), che posiziona l’India nelle prime dieci nazioni per investimenti nell’energia rinnovabile. Considerando solo il settore dell’energia solare, la performance dell’India ha registrato un balzo del 75 per cento nell’investimento su scala industriale raggiungendo i USD 4,6 miliardi nel 2015.
La “National Solar Mission” è un’iniziativa rilevante dell’attuale governo, che ha implementato una politica a lungo termine volta a realizzare obiettivi su larga scala, una ricerca e sviluppo aggressiva e la produzione locale di materie prime essenziali, componenti e manufatti.
Le stime del governo mostrano che la capacità produttiva annua delle installazioni solari in India crescerà almeno quattro volte entro il 2017. Fino ad ora l’energia prodotta ha raggiunto la soglia di 3,8 GW e si prevede che crescerà fino a 4,8 GW entro la fine del 2016. Nel settembre 2016, la capacità produttiva complessiva a livello nazionale era pari a 8,6 GW.
Quattro Stati federali indiani hanno superato la capacità produttiva delle installazioni solari di 1 GW: Tamila Nadu, Rajasthan, Gujarat e Andrhra Pradesh che rappresentano circa il 59 per cento delle installazioni totali. Inoltre ci sono 14 GW di progetti solari in diverse fasi di sviluppo e altri 7 GW da mettere all’asta. È previsto che circa 9 GW di energia solare verrà installata l’anno prossimo. In aggiunta ci sono circa 6.100 MW di progetti solari premiati tra gennaio e agosto, sostenuti dal governo centrale e a livello federale.
Prospettiva sugli investimenti
L’India offre un potenziale di crescita illimitato per l’industria energetica, dato che il Paese gode di circa 300 giorni all’anno di sole e senza nuvole.
Inoltre l’incidenza dell’eneriga solare calcolata in teoria solo sulla superficie terrestre è di 5000 trilioni di kilowatt all’ora (KWh) all’anno.
Questo è il motivo per cui la National Solar Mission ha come obiettivo lo sviluppo della capacità solare a 100 GW entro il 2022, progetto che richiederà USD 100 miliardi in investimenti. Per questo scopo sono permessi Investimenti Diretti Esteri (IDE) al 100 per cento per la promozione delle energie rinnovabili e per progetti di distribuzione, che sono soggetti alle previsioni dell’Electricity Act del 2003.
Gli investitori dovrebbero tenere in considerazione i seguenti incentivi offerti dal governo indiano per lo sviluppo del settore dell’energia solare:
- Esenzione da alcuni dazi e concessioni su quelli di importazione sulle componenti e sull’attrezzatura richiesta per realizzare un impianto solare;
- Esenzione dalle tasse per dieci anni per progetti sull’energia solare;
- Tariffe, vendita alle banche e a terze parti, così come il riscatto della struttura da parte degli Stati;
- Un mercato garantito grazie all’obbligo degli Stati federali ad acquistare l’energia solare;
- Schema di incentivi basati sulla quantità di energia generata (Generation-based Incentive, GBI) per piccoli progetti connessi ad una rete al di sotto di 33 KV;
- Pagamenti ridotti se confrontati con quelli sull’energia convenzionale;
- Incentivi speciali per l’esportazione dall’India della tecnologia per le energie rinnovabili prodotta nelle Zone Economiche Speciali (ZES)
- Un meccanismo di sicurezza nei pagamenti per coprire il rischio di fallimento dei distributori statali di elettricità (“discoms”);
- Un sussidio del 30 per cento per il costo dei progetti non connessi alla rete (“off-grid”) e per i progetti solari termici;
- Mutui a tassi agevolati per impieghi non connessi alla rete
Infine il governo indiano rivedrà le norme sull’approvvigionamento nazionale obbligatorio dopo che, a seguito di una petizione degli Stati Uniti, l’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), ha deliberato contro la politica indiana degli acquisti locali.
Le sfide del settore dell’energia solare
Secondo uno studio dell’agenzia di rating del credito ICRA, le difficoltà normative rallentano il potenziale del settore dell’energia solare in India. Tra queste, la mancata applicazione delle obbligazioni all’acquisto delle rinnovabili e le scadenze stringenti. Inoltre tramite la “National Tariff Policy” le obbligazioni all’acquisto delle rinnovabili sul solare sono state incrementate dal tre all’otto per cento fino al 2022, ma la maggioranza degli Stati federali non si è ancora adattata.
Inoltre, pur rappresentando un mercato enorme con un forte potenziale di business, l’India non riesce ancora a risolvere i ritardi nell’acquisizione dei terreni, creando incertezza da parte degli investitori.
Per saperne di più: India and U.S. Sign Agreement on Renewable Energy
Qualche osservazione finale: la ragione per cui l’India è all’avanguardia nella produzione di energia rinnovabile è data dal fatto che oggi è il quarto maggior importatore di petrolio e il quindicesimo maggiore importatore di derivati petroliferi e di gas naturale liquefatto al mondo.
Questo è il motivo per cui il governo gioca un ruolo attivo offrendo numerosi incentivi, come quelli basati sulla quantità di energia generata , sussidi sul capitale e sugli interessi, fondi, finanziamenti e incentivi fiscali. Ciò che ora rimane da fare è indirizzare le sfide persistenti nella regolamentazione e i ritardi nell’evacuazione della rete e nell’acquisizione dei terreni.
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