Startup in India: nuovi criteri di ammissibilità e minori restrizioni aziendali

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A cura dell’Italian Desk di Dezan Shira & Associates

Le startup costituite in India beneficiano ora di minori restrizioni grazie al Companies Act che riduce i requisiti di conformità e consente una flessibilità operativa. Tutto ciò in aggiunta alle esenzioni annunciate nel giugno 2015.

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Nella sua notifica del 13 giugno 2017, il Ministero degli Affari Societari ha delineato disposizioni specifiche sul Companies Act che interessano le società private, comprese le startup. Tuttavia, è bene notare che ne beneficiano solo le imprese che non presentano inadempienze nelle dichiarazioni dei redditi e che rispettano i requisiti posti per la rendicontazione finanziaria.

Il Ministero ha inoltre annunciato disposizioni a supporto del “Fast Track Corporate Insolvency Process” delineato nel Codice di procedura fallimentare del 2016.

Una nuova definizione di “startup”

Le esenzioni e le minori restrizioni annunciate dal Ministero sono disponibili solamente per le aziende private riconosciute come startup dal Dipartimento per le Politiche e la Promozione Industriale del Ministero dell’Industria e del Commercio.

Come specificato dalle autorità, una società è considerata una startup se non sono trascorsi oltre sette anni dalla sua costituzione. Tale periodo si estende fino a dieci anni per quelle operanti nel settore biotecnologico. La società deve inoltre dimostrare di puntare all’innovazione, allo sviluppo o al miglioramento di prodotti, processi o servizi. Deve inoltre possedere un modello di business scalabile con la capacità di creare posti di lavoro o ricchezza.

I limiti sul fatturato annuo (come definito nel Companies Act) rimangono invariati a quelli comunicati dal Dipartimento per le Politiche e la Promozione Industriale nella notifica del 2016: non superiore a USD 3,86 milioni (equivalenti a circa Rs 250 milioni) in un qualsiasi bilancio di esercizio passato.

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Nuove agevolazioni per startup e aziende private

Le seguenti disposizioni riguardanti le società private e startup sono state modificate con il Companies Act:

Rendiconto dei flussi di cassa: Alle startup non sarà più richiesto di includere in bilancio i rendiconti dei flussi di cassa.

Riunioni trimestrali: Le startup saranno esenti dall’organizzare riunioni trimestrali del Consiglio di amministrazione ogni anno. Il Ministero degli Affari Societari, infatti, permette ora di tenere due riunioni del CdA in un anno, cioè una volta ogni sei mesi. Il distacco temporale fra due riunioni successive deve essere di almeno 90 giorni.

Dirigenti interessati: le autorità permettono ai dirigenti interessati di essere conteggiati al fine di raggiungere il quorum per le riunioni del Consiglio. Tali persone, tuttavia, devono avvertire il consiglio in anticipo riguardo al loro interesse.

Processo di insolvenza aziendale: le sezioni 55-58 del Codice Fallimentare che si occupano di rintracciare rapidamente i casi di insolvenza aziendale sono entrate in vigore dal 14 giugno 2017. Grazie a questo processo velocizzato, il periodo, anziché essere di 180 giorni, sarà di 90 e se ne potranno avvalere le startup legalmente identificate come debitrici aziendali.

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Accettazione dei depositi: Il Companies Act limita l’accettazione dei depositi da parte del pubblico. Per le imprese private, che ne erano esenti a determinate condizioni, l’esenzione viene ulteriormente estesa.

Le imprese private possono ora accettare i depositi a condizione che vengano soddisfatte le seguenti condizioni:

  • L’importo accettato dai soci non supera il 100 per cento dell’aggregato del capitale versato, delle riserve gratuite e dei conti premium dei titoli;
  • Se si tratta di una startup, per cinque anni dalla data della sua costituzione;
  • Se la società privata non è associata o sussidiaria di un’altra società;
  • Se i prestiti provenienti da banche, istituzioni finanziarie o corporazioni sono inferiori al doppio del capitale versato o a USD 7,72 milioni (Rs 500 milioni), a seconda di quale sia inferiore; e non risulta insolvente nel rimborso di tali prestiti.

Tali società private che accettano i depositi dai relativi membri depositeranno la documentazione presso il Registro delle Imprese (Registrar of Companies, RoC) come previsto dalla legge.

Dichiarazione dei redditi annuale: La dichiarazione dei redditi annuale conterrà solo l’aggregato delle retribuzioni detratte dai direttori (in contrapposizione all’inclusione all’aggregazione della remunerazione della dirigenza aziendale).

Inoltre, in caso di startup, la dichiarazione può essere confermata dal direttore della società, nel caso in cui l’azienda non abbia un segretario.

Rapporto del revisore dei conti: i revisori hanno il diritto di ispezionare i mastri e gli archivi della società, e preparare il loro rapporto con le aggiunte richieste come definito dal Companies Act. La relazione del revisore è poi presentata al cospetto dei membri dell’Assemblea Generale Annuale insieme al bilancio della società. Tra le altre cose, la relazione del revisore comprende una valutazione dell’adeguatezza e dell’efficacia del sistema di controllo finanziario interno della società.

La conformità a questa disposizione non è attualmente richiesta per le seguenti tipologie di società private:

  • Una società costituita da una sola persona, una piccola impresa o una startup;
  • Una società con un fatturato
  1. inferiore a USD 7,72 milioni (Rs 500 milioni) secondo il suo ultimo rendiconto finanziario;
  2. di prestiti aggregati inferiori a USD 3,86 milioni (Rs 250 milioni) da qualsiasi banca, istituto finanziario o organismo aziendale, in qualsiasi momento dell’esercizio finanziario.


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